venerdì 2 luglio 2010

L'ATTACCO DEI MIG

Percorro a passo lento il lungo ponte di un chilometro che attraversa il Yenisey nella cittadina industriale di Krasnoyarsk nella siberia centrale. Il piccolo bus n° 50 che dovrebbe portarmi alla base della seggiovia non passa mai quindi opto per un taxi; con disinvoltura mi affaccio al finestrino lato passeggero e dico -Skolka stoit do funiculyor?- il tassista mi fissa interdetto, -Cazzo questo non mi capisce, l'altra volta aveva funzionato quando dovevo raggiungere il "tzentr"..100 rubli ero riuscito a pagare- questo me ne scuce quattrocento, fanculo. Il tipo и alto e brutto, unto come un arancino sotto il sole d'agosto, un rumeno trapiantato in siberia chissа per quali strani motivi che guida come un pazzo superando cancelli e cancelletti a destra e a sinistra. La funicolare и fuori uso, -karashт! salgo a piedi! tanto sono solo 5 chilometri fino al punto di avvistamento dello Stolby..io sono un camminatore, un montanaro, questo ambiente anche se ostile e sconosciuto и il mio habitat!- Il fittissimo bosco popolato di pioppi e pini и fantastico, il verde domina su tutto e la felce inonda tutti gli spazi rimanenti rendendo davvero impervia la salita, allora mi tengo sulla piccola mulattiera sterrata, piщ esposta, piщ lunga ma decisamente piщ sicura, e non rischio di perdermi. Cammino in una foto di Ansel Adams, manciate di luce buttate quа e lа cadono tra i rami a dipingere un paesaggio fiabesco, mazzi di farfalle bianche e nere si alzano al mio passaggio salutandomi contente, poi, nel silenzio del sottobosco un lontano ronzio lassщ da qualche parte nel cielo mi allerta... "WwWwdddZZZzzzzzwwwoooouusshhhHH!!!!" -Cazzo i russi! erano due maledetti MIG mi hanno intercettato vogliono eliminarmi!- Li sento ma non li vedo, -Bastardi..eccoli che tornano!- Sono giganti tutti rossi con occhi enormi e continuano a orbitarmi in traiettorie casuali intorno a lla testa tentando ogni volta una manovra di atterraggio. Io rispondo al fuoco, cerco di colpirli un po' schifato con le mani e nei momenti critici mi dimeno come un pazzo tipo danza della pioggia..-Meno male che nonc'и nessuno che mi vede- penso guardando circospetto all' indietro con la coda dell'occhio,-questo parco и davvero poco frequentato- Dopo la scena ridicola passo al contrattacco: impugno il mio safi blu, una sciarpetta leggera con cui copro il collo nelle giornate ventose o avvolgo la macchina fotografica nello zaino. -Se continua cosм ci metto il doppio a salire e faccio pure una fatica boia! Questi mosconi di merda devono morire tutti..- Tornano all' attacco ma io sventolo l' arma sopra la testa cercando di intercettarli -AAHhh! vi stermino MIG del cazzo!- Grondo sudore misto ad autan in cui in modo previdente ma evidentemente poco efficace mi ero immerso prima; uno mi и atterrato sul petto e mi scompone con quegli occhi caleidoscopici e iniettati di sangue. Io, immobile, lo fisso per vedere se и veramente cosм pericoloso e di piщ, se и dotato di pungiglione -Mi sa che sei innocuo ma mi fai schifo lo stesso. Tiи!- Lo schicchero a due metri di distanza e stramazza nella ghiaia. -Sono invincibile- Mi calmo un po' e arrivo in quota, il bosco и sempre piщ fitto, l' aria fresca e rarefatta -qui non ci arrivate и?- mi dico compiaciuto. Arrivo al punto di osservazione e sotto di me a strapiombo si estende una natura incontaminata di bosco, orsi selvaggi e agenti del KGB che studiano l' attacco per il mio ritorno. -Grandioso, sono in cima e mi sento a casa, un po come sul piccolo Cir a fine agosto, peccato che le scarpette da arrampicata l' ho lasciate all' aeroporto visto che lo zaino superava i venti chili.. -Cojone! mica te sei portato da magnа! e sт pure le tre, fancuore!- Oltretutto due gocce mi allarmano, tempo cinque minuti e il temporale и su di me e mi accompagna durante la discesa finchи..BBBBBucio de culo! non incontro quelli del soccorso col pulmino che avendo pietа di me mi caricano e forse deridendomi un po' tanto chi li capisce, mi scaricano in cittа. Li ripago con birra e cioccolata comprata durante il tragitto e, tra rutti e una puzza di sudore davvero malefica mi sento come un ferito trasportato dai compagni all' ospedale da campo. Sfinito mi addormento nel lettone del miglior albergo della cittа, soddisfatto di aver almeno vinto la battaglia.

6 commenti:

  1. Ciao ..John Nash..montanaro...invincibile...e molto altro ancora..

    Fantastico..le parole, le fotografie, l'ironia, la poesia..il ritmo e l'armonia con cui amalgami tutto quanto..rendendo per noi questo tuo viaggio uno scorcio di Bellezza 'creata' e data da te.

    Che ci facevi a Roma..eh?

    Adoro internet!
    :)

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  2. Esilarante! Sei un mito Andi!

    L'arte è il tuo mestiere! Fotografo sì, ma scrittore non c'hai mai pensato?!

    Vai!!

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  3. Andy, spettacolari sti post, ma perchè non hai mai scritto fino ad oggi?!?! da paura, scrivi tutto che poi rileghiamo e.... ti faccio da agente!! DAJEEEE!!!! il piccolo CiR ha fatto scuola no?!
    PS: in perfetto stile Top Gun... ai MIG.... FAGLI IL MEDIOOOOOOO!!!!!!!

    un abbraccio!
    Ga

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  4. Poeta-Guerriero!
    Racconto fantastico e battaglia epica!
    Sei sempre di più il nostro occhio sul mondo!
    Daje con quell'obiettivo!
    Abbraccione forte Andy!!!!

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  5. Che battaglia estenuante! Occhio che mi sa che ci saranno altri round in seguito!!
    Allez andrè!Vai con gli aggiornamenti! ..sta venendo proprio carino sto spazio eh!

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  6. Scorrevole e magico...è perfetto per un libro..Penso proprio che sei il nostro regalo più bello di quest'anno perchè con questi meravigiosi racconti ci stai portando in giro con te, per monti e per valli, tra illusione e realtà... continua così migo mio...al prossimo post!!!

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