lunedì 27 settembre 2010

CAPEZZOLI CINESI

Non ha senso ma mi piaceva.
Intanto Pechino e Beijing sono la stessa cosa ma: Pechino è il nome
occidentale e Beijing è la traslitterazione fonetica di XX ossia come
si scrive in pinyn.
Il 7mo giorno ho cominciato ad apprezzare questa stramba cittadona
dalle mille facce e a non sentirmi più un immigrato spaesato errante
per le autostrade cittadine tra i suoi diciotto milioni di abitanti.
Per parlare a ruota libera di Pechino non basterebbeun solo blog
quindi ho deciso di provare ad integrarmi al massimo utilizzando il
metodo mandarino dell' espressione di concetti per associazioni di
parole all' infinito:
-CALDO AFA CIELO GRIGIO SUDO TAAAAXII! TAXI ONESTO MA NO INGLESE, TAXI
RINCOGLIONITO DUE ORE CINQUE CHILOMETRI..CALDO CIELO GRIGIO RESPIRO
PESANTE UMIDO OSTELLO FICO METRO BELLA INGLESE TANTI CINESI ANCORA
CALDO CIELO GRIGISSIMO NEBBIA, CENTRO TURISTICO BRUTTO PALAZZONI
TRISTI STRADE LARGHE NEGOZI GUCCI ZARA MC KFC D&G CANON TAG HEUGHER
BRUTTO CENTRO INUTILE CINESI FOTO CINESI CALDISSIMO SMOG METRO
FREDDISSIMO CENA BUONO! RAVIOLI VAPORE NOODELS MELANZANE FRITTATA
BIRRA ARROSTICINI GAMBERI IL CONTOOOO! 5 euro... HUTONG INTERESSANTE
QUARTIERE VECCHIO BELLO CASE BASSE BAGNI PUBBLICI BLEAH ZOZZONI
PUZZONI RISTORANTI BUONISSIMI ECONOMICISSIMI CALDO AFA SUDARE HUTONG
DEMOLIRE GRATTACIELO COSTRUIRE CENTRO COMMERCIALE FRESCO PICCANTE
CACOTTO CINESI SEMPRE OVUNQUE CITTA' PROIBITA CINESI CINESI
CINESISSIMI AFA GRANDE CALDO GRAANDE GIOVE! CAMMINERE BUDDA PARCO
POAGODA GRATTACIELI SOHO NEBBIA UFFICI BUS STRADONI PIOVERE DILUVIARE
CIELO GRIGIO GRATTACIELO ALTISSSIMO TUTTI GRATTACIELI MANGIARE LUSSO
VISTA NEBBIA METRO FREDDO CINESI OPERAI LAVORARE NO STOP DORMIRE
MARCIAPIEDE MANGIARE MARCIAPIEDE LAVARE NO. MERCATI ZOZZONI LINGUE
SPAGHETTI PEPERONCINO POLLI PUZZA SPORCO SUDARE NEBBIA AFA BASTAAAAAA!
-Pechino fa schifo. Almeno la Pechino che il governo cinese ha
ricostruito negli ultimi venti trent anni al massimo distruggendo gli
hutong e con loro l'anima della città e delle persone. Immaginate di
radere al suolo trastevere la garbatella il centro storico testaccio e
monteverde e tirare su una bella Tor Bella, tutti palazzoni grigi
pieni di formichine.. I nuovi cinesi pechinesi sembrano un fluido
umano rincoglionito e inebetito da una parvenza di ricchezza e
tecnologia censurata che ancora si inchina davanti alla mummia di Mao,
fa il bravo cinesino obbediente che lavora, compra, spende, non pensa
e non ricorda.

venerdì 24 settembre 2010

CHUNGKING MANSION

L' aereo piu' pazzo del mondo, quel maledetto aereo della DRAGON AIR
che col suo pranzo avvelenato mi ha costretto a tre giorni di
sofferenze si sta abbassando sull' oceano bo, pacifico? -ATTERRIAMO?
MMM..- intorno a noi solo mare e microisolette sparse qua' e la' senza
segni di vita ma lui va giu', lento plana verso l'acqua mentre io
stringo il bracciolo e penso -SCENDERA' LA MASCHERA? QUAL'E' IL
SEGNALE..DOV'E' IL MIO SALVAGENTE..- fisso il mare e gia' lo vedo
dentro la calotta con la gente che impazzisce e io che cerco di
scattare la foto della vita.. chiudo gli occhi un attimo e -STUMP!- un
rimbalzo e poi un'altro e..una lingua d'asfalto in mezzo all'acqua!
-MA CHI CAZZO E' LO STRONZO CHE HA PROGGETTATO STA PISTA..-
Per uno come me che non ha mai visto i grattacieli camminare per
HongKong e' davvero fichissimo, si perchè non sono come quelli brutti
e grigi di pechino, no! qui il quartiere finanziario (l'isola) dove
vivono gli expat è strafichissimo con palazzoni a specchi che
sparanoflesciano luce nel cielo e lampeggiano come un lunapark,
cavalcavia per umani che si intersecano tra le strade consumate dai
bus a due piani e dai taxi giallo rossi, un brulicare di gente di
tutti i generi sfocia dalle grandi metro che incredibilmente passano
ogni tre minuti: imbattibili. Camminando per Nathan Road ossia la
strada principale della penisola si susseguono centri commerciali e
gioieii..gio, gio-iie-iieri..orafi, centri massaggi molto dotati e
poco qualificati, ristoranti e albergoni, poi, c'è lui: al 34-36 di
Nathan Road c'è uno sgrattacielo grigiotopo scrostato come il muro
muffo della cantina di nonno, diciassette piani di immigrazione
clandestina mi aspettano all' entrata calpestandosi per darmi il
biglietto della loro guesthouse. Indiani larghi, pakistani bassi,
senegalesi enormi, nigeriane culone, sik turbantati,
marocchini..hashish hashish..che fanno la stessa cosa in tutto il
mondo. ChunKing Mansion è l' HongKong che non mi aspettavo, nei primi
due piani tutti si danno un gran da fare con i loro negozzietti di
cellulari e mcchine fotografiche, anelli e orologi d'oro cosi' finti
che anche loro lo sanno e ti dicono -COPY WATCH? ROLEX?- La pakistana
con la lavanderia, l'indiano dei dvd, gli arabi per i cellulari, e poi
ristorantini indopiccantissimi, societa' solo export che impacchettano
tutto il giorno, e tutto e' alimentato da chilometri di fasci di cavi
elettrici scoperti che penzolano in ogni dove anche sotto la pioggia.
Ci rimani un po' male quando dalla Cina ti aspetti zero e trovi
ostelli a quattro euro a notte con il bagno in camera strapuliti e
organizzati che si fanno in quattro per aiutarti e qui..gli altri
quindici piani? guesthouse, solo ostelli minuscoli di tutti i prezzi,
tranne per gli occidentali ovviamente che pagano 25 euro per una
camera di 5 metri quadri tutta completamente piastrellata con vista
cortile interno strabboccante di mondezza. La cosa piu' simpatica.. i
televisori che mostrano gli scaccolamenti vari degli indigeni ripresi
in ascensore, almeno mentre fai la fila ammazzi il tempo data la loro
velocità verticale di 10 metri al minuto; la cosa piu' antipatica..il
prezzo!

mercoledì 22 settembre 2010

IL SACRIFICIO

Si aprono i cancelli e quei 20 stranieri con gli zainoni camminano
curiosi sul primo binario in cerca del proprio vagone, è quasi l'una e
tutti dormono, trovo velocemente il mio letto, upper bank, cioè terzo
letto a castello, per intenderci quello con il ventilatore in faccia,
il mio raffreddore è più triste di me.. per evitare di peggiorare la
situazione mi imbusto completamente dentro al saccolenzuolo di seta,
ora che il superbozzolo è pronto posso dormire.. La mattina è velata a
Xian, fuori dalla grande stazione c'è un continuo ronzio di cinesi coi
tricicli elettrici, autobus che vanno da tutte le parti e una pioggia
fina e costante che condisce il tutto -ME L' ASPETTAVO PIU' FACILE
XIAN..- coi miei 25 chili di zaino e la mappa in una mano e il
fazzoletto smocciolato nell' altra cammino con le ciabatte nelle
pozzanghere puzzolenti, un tipo mi viene incontro mostrandomi una
chiave e mi dice -TAXI TAXI- e io -SI SI!- 10 metri e..-MA CHE STAI A
DI' MA COL MOTORINO MI VUOI PORTARE MA PER FAVORE!- mi ficco in mezzo
alla strada e fermo un tassinaro vero, per modo di dire.. via tra gli
stradoni a quattro e sei corsie facciamo circa tre chilometri e a un
certo punto si ferma, mi chiede la cartina e mi parla cinese.. -SO DE
COCCIO QUANDO CI SI METTONO- niente s'è bloccato, si guarda intorno e
non sa più dove andare allora escogita il piano B, chiama qualcuno col
cellulare e me lo passa.. io ci provo in tutti i modi..-XIAN INN
GUESTHOUSE, SOUTH GATE!- l'interprete telefonico parla inglese
mandarancio e io non lo capisco proprio.. dopo altri venti minuti a
girare si ferma e mi scarica dicendo che era li..ma li dove..? Sono
stanco, scendo e lo cerco a piedi, chiedo informazioni e mi mandano di
là, ma di là non c'è niente! torno indietro piove, pesa e ho
fame..GENIO! mi raccapezzolo con la bussola e con la mappa e come
MCGIVER trovo finalmente l'ostello che però si è perso la mia
prenotazione e non ha manco un letto. Il nuovo ostello dove mi mandano
però è davvero fico se non fosse che quando entro in camera trovo un
americano che dorme sotto al condizionatore messo a 16 gradi..-TACCI
TUA E IO TE LO SPENGO- Tutte le notti è andata cosi'..lui andava a
dormire presto coi pinguini e si svegliava nella savana.. Xian è una
cittadona con palazzoni e stradoni, tutto one, è famosa per l'
esercito di terracotta che è davvero fico. Cammino cammino, ovviamente
dopo una fantastica colazione da starbucks.. mi ritrovo in un
quartiere diverso, basso, un po' scamuffo e sgangherato con viette
affollate e deserte, bancarelle e venditori di tutti i tipi si
susseguono sui marciapiedi, -MA CHE STRANI STI CI NESI MI
RICORDANO..MAH..- alcuni hanno un cappelletto bianco, altri la barba..
alcuni la tunica? Praticamente il quartiere Musulmano è il centro
vecchio della città, le scritte sbiadite sulle porte sono in arabo e
le donne hanno il velo. La loro attività preferita è mangiare, vendere
da mangiare e mangiare di nuovo: piedi di maiale (sono musulmani ma
cucinano i piedi di porco..), zampe di gallina, uova di quaglia,
spaghetti al peperoncino -STAFOLTA MICA MI FREGHI, MI SO IMPARATO LA
PAROLA MAGICA..BU' LA'! NON PICCANTE, TIE'!-, roba fritta puzzolente,
dolcetti fatti non so co che e quintali di noci, noci a tutti gli
angoli, anche i souvenir sono a forma di noce.. Due cose mi fanno
davvero impressione: i venditori di grilli giganti che forse sono
cicale perchè fanno un casino della madonna (i cinesi li tengono in
gabbiette minuscole appese alle finestre) e a inizio stagione li
ingaggiano per fare combattimenti.., e i macellai. I macellai sono i
più schifosi e puzzoni che abbia mai visto, tengono esposti per giorni
a 40 gradi e senza frigo: fegati cuori e lingue di mucca che emanano
una puzza di carogna allucinante..ovviamente non manca la fila di
acquirenti..magari un altro giorno.. Un' altra mattina, cammino
cammino..era così presto che anche il mercato era chiuso decido di
aspettare che la città si svegli..da starbucks, con un saccottino al
cioccolato e un cappuccino.
La musulmanità dei cinesi è un po' farlocca secondo me e la loro
simpatia verso i fotografi cigola alquanto, una donna col velo mi ha
scacciato dal suo banchetto come un cane che si ruba un avanzo da
sotto al tavolo...-SHHTTZZZ!! FTTZZZ!-
Fammi vedere che fanno sti cinulmani va che non capisco proprio cosa
centri Allah col Comunismo; entro nella grande moschea della città
dove tra i bei cortili e pagode regna una pace surreale, stanze vuote
con decorazioni di legno finemente intagliate, stanze piene di devoti
che leggono versetti del corano dondolandosi velocemente avanti e
indietro e dietro l'angolo una vacca legata li', a un palo. -UNA
MUCCA?- Dal grande salone della preghiera mattutina escono un
centinaio di vecchi che recuperano le scarpe e affollano gli spazi
vuoti, un gruppetto armato di ceste e coltelli mi si avvicina
ridacchiando, quello con la faccia da psicopatico con una mossa di
karate mette ko la vacca e con una normalità musulmana impugna un
macete e la sgozza tra gli schizzi di sangue e le facce soddisfatte
degli altri. Io rimango abbrustolito dalla petomarmitta e assisto al
sacrificio, la vacca vienne annientata in neanche un'ora, via la
testa, via le gambe, la pelle per intera sciacquata e messa da una
parte, poi lo stomaco, tutte le viscere, insomma, con un colpo d'ascia
dietro l'altro il pranzo e' pronto sotto gli occhi di turisti
schifati, musulmani contenti e bambini basiti. Devo dire che mi ha
fatto un po' impressione anche se stavolta non ho pianto come alla
pasqua dei miei otto anni quando in calabria ho visto sgozzare
l'abbacchio..che cenetta pero'..