domenica 27 giugno 2010

LA 37° ORA

Fremo, vado dalla p... e affitto una tazza, bevo nescafè a rotella mentre incollato al finestrino fantastico su aria pulita, doccia, un superwater su cui passare una buona ora in onore dei bei vecchi tempi e, da buon italiano..pasta, in qualsiasi modo ma pasta. All' improvviso succede qualcosa di fantasticamente inaspettato.. -una collina- mi esce con un filo di voce, -la taiga in 3D, allora lo vedi che le cose possono cambiare! E', lo sapevo io!- ragiono a voce alta che tanto questi al massimo capiscono grazie se glielo ripeti due o tre volte. Ovviamente mi riferivo ai pensieri, che cambiano, che scorrono scorrono e sei sempre lì, bloccato dietro a quel finestrino a vedere sempre lo stesso paesaggio, con lo stesso odore nel nel naso. Oleg mi fa cenno di seguirlo in sala cancro in sala cancro, è accigliato e cupo, mi sembra preoccupato ma che diavolo vuole.. -Army, army spy! you why? why divnogorsk? army you spy! mi..milizia not passport you!- farfuglia in un pessimo inglese degno di un italiano, io svagheggio e in modo sprovveduto fingo di non capire, -what? army?- tiro fuori la mia guida della transiberiana e mi aggrappo all'una parola certa: Divnogorsk, ridente cittadina a 16 km da Krasnoyarsk famosa per la sua diga di 1 km sul fiume Yenisey..che effettivamente gli avevo detto di voler andare a vedere.. Gli mostro la gita in traghetto e lui spaesato, mi guarda con la faccia di un ebreo tradito da un amico nazista. Lui insiste ma fingo ancora di non capire, effettivamente non ho proprio capito bene bene ma credo che sia andata così: nel mio vagone, precisamente nello scompartimento di Oleg viaggiavano quattro ragazzi russi ma dalla fisionomia mongola che tornavano a casa dai due anni passati a marciare, sparare, obbedire. Per tutto il tempo sono stato scrutato e studiato con tattica attenzione fino alla conclusione in cui sarei stato una spia politica americana. Mi rendo conto che sono appena tornati dalla leva e che le idee che possono avergli inculcato in quelle teste rasate con la frangetta siano vagamente anacronistiche e grottesche..io, la spia. Effettivamente viaggio solo, faccenda insolita da queste parti dato che chiunque sgrana gli occhi come se avesse visto un alieno, ho la barba scura ormai di una settimana, segno distintivo del non essere russo e poi ho i miei occhiali da vista con la montatura spessa e nera da nerd, per loro un po' TRUMAN CAPOTE o intellettuale occidentale che vuole infiltrarsi nelle trame sovietiche. Per fortuna non tutti hanno la sindrome da guerra fredda, e sorrido soddisfatto quando altri mi chiedono se fossi professore..eheh..Arriva la via di fuga, cigolando e stridendo il treno 045 mi apre le porte a una nuova vita..mi rifarò passando 2 giorni nel miglior albergo di Krasnoyarsk.

TRENO DI GIORNO

Tutti insieme, tutti svegli non si è mai. Sembra un treno di deportati, ci stanno portando in un GULAG nella Siberia più remota, perderemo le dita dei piedi?? mi hanno fregato! Lo so non c'è da scherzare ma l'aria che tira è proprio quella. Rugose facce dell' est appese ai finestrini, borsoni, anzi bustoni al posto delle valige, chi con il pigiama di 10 anni fa, canotte, ciabatte pane salame e formaggio impazzano insieme a piedi sporchi e dotati di una suola naturale con cui possono camminare su qualsiasi cosa. "C'è il bollitore free,mo mi faccio un cias và"- allora vado dalla PLATZINKAIA(non è proprio così ma..), la responsabile del vagone che mi affitta un a bellissima tazza intarsiata, una bustina di tè e zucchero. Mi guardano un po' cuoriosi un po' sospetti, a tratti mi sento un grande avventuriero di fine '800, altre, uno sfigato che, che cosa si deve dimostrare, ancora non lo sa. La Transiberiana in terza classe non è proprio per tutti, almeno se sei un
occidentale abituato ad uno standard un po' più elevato, barboni! Io poi, che se sono solo e se mi fottono la mia supercanon sono finito! Mi piace, leggo un po', mi perdo nel paesaggio che per 3000 km sembra davvero di essere sempre allo stesso punto. Taiga taiga e poi ancora taiga, cioè pianura che tende a infinito come in algebra e una foresta, anche lei infinita, di fantastici pioppi bianchi e le smagliature sui tronchi; poi ogni tanto un microscopico villaggio di casette di legno stortignaccole e baracchette tipo campo rom. Nella taiga vivono praticamente in un campo rom, un po' più di lusso, solo che non rubano, non vendono coca, non parlano rumeno e lavorano tutti come contadini o operai. Torno al finestrino..è un fondo continuo, sicuro, o sono io che alla 30° ora e seconda notte sto diventando un po' John Nash. L'odore acre della zuppa liofilizzata con spaghettini e brodo di pollo si è impossessato del mio naso. E' buona, l'ho provata, ma l'odore no. E poi lavarsi è davvero un impresa in quel bagno, io che ho la fama di cagare ovunque, non ci sono riuscito..ma quel bagno è anche un rifugio, si perchè ha il finestrino aperto; si gela ma almeno ficco mezza testa di fuori e sciacquo i polmoni per qualche minuto. Deprimente. Tutto diventa più piacevole quando qualcuno più curioso decide di cagarmi. Io ho provato..-Ya iz Andrei, iz Italiy, Rim!- e loro -ahh..Italy, kuda italiy?- - RIM!Roma!- insisto ma loro..-ahh, Rihm!- poi la solita storia..mi parlano in russo, fanno qualche domanda e vedendomi cercare freneticamente parole sul collins lasciano perdere e tornano a fare i deportati. I miei vicini sembrano simpatici, due cuginetti che vanno a fare le vacanze scolastiche a Omsk. Poi c' e' Oleg, con lui mi intrattengo nel micro spazio cappa per fumatori che solo a farsi di passivo e' praticamente un corso intensivo di tumore ai polmoni annesso a congiuntivite, e nelle soste lunghe dove ti fanno scendere per una mezz'ora. Mi racconta che è di Irkutsk, verso il Baikal, ma vive elavora a Mosca da dieci anni ed è convinto e cerca di farlo con me che tutti i russi sono davvero brava gente -Meeglio di inglesi tedeschi e americani!- Poi scopro che in tutta la sua vita è stato solo in Polonia ed un weekend a Berlino..da un amico. -Russi di merda- penso io. Riesco a strappargli una foto, almeno quello..

TRENO DI NOTTE


Ecco qua, il primo vero treno, il primo vero viaggio. Occhi bassi, sdraiato sul mio letto al primo piano del platzkart con in mano quel libro che già dal titolo mi fa tanta rabbia.."la fortuna non esiste", e come se non esiste..! Ecco, ora la luce va e viene, la lampada al neon sopra la mia testa ansima dalla fatica dei troppi viaggi, chissà quante ne ha viste e sentite di matrioske, babushke, mercanti e uomini in fuga nei gelidi inverni siberiani..La filodiffusione propone Boys Boys di Sabrina Salerno..ma come fanno a conoscerla i russi? "I' m looking for the good time!" mah!. La transiberiana sfodera un repertorio che va da Albano e Romina ai classiconi dance anno '80 e ancora, folk russo in stile De Andrè, un po' di sano tuz tuz autoctono e per finire il mitico Celentano..inaspettatamente celebrato ovunque. ..Sono stanco. il mio corpo giace sul vecchio e bozzuto materasso in dotazione che devi srotolare in stile militare sulla panchetta numerata..almeno immagino, visto che io il militare non l'ho mica fatto, per fortuna. La testa rotola sulle rotaie e slata ritmica come un vecchio 33', ho tanti di quei pensieri che non faccio in tempo a fermarne neanche uno, corrono impazziti velocissimi al contrario di questo cazzo di treno che..l'ho cronometrato, non va più di 80 all' ora..mo capisco perchè ci mette così tanto! Mi sveglio..ahh! Finalmente riposato ma anchilosato e rattrappito sul lettino, la luce inonda inonda tutto il vagone con le 52 persone chi già dotato di ciaI (tè) e chi ancora in coma sotto il lenzuolino con i piedi rigorosamente di fuori..un classico. Guardo l'orologio e..sono le 2.00! "minchia quanto ho dormito, non mi capitava da tempo", tempo di strizzare bene gli occhi offuscati e realizzare che.."cazzo le 2 del mattino ma come è possibile è giorno!" Già di questo periodo la Russia è quasi sempre illuminata.."20 ore di luce? Mmm..allora mi riarrotolo che mancano solo altre
32 ore..vabè.."

lunedì 21 giugno 2010

Mai sentito il Tatarstan?

E' così che nell' indecisione più totale e nella mia completa ignoranza di una Russia che però in Mosca ha rivelato una città sopra le aspettative mi sono ritrovato a Kazansky Vozkal, una delle 3 stazioni, anzi, la più bella delle 3 stazioni che dominano Komsomolskaya ploschand (che per chi come me di russo non capisce una mazza, ploschand significa piazza). Zaini in spalla..si, uno enorme dietro e uno piu piccoletto davanti, le mie gambe da pollo di città cercano di tenermi in equilibrio, verifico che il binario sia il 3 dove la famigerata Transiberiana parte, e dove va, lo sa solo la lonely planet.Eppure io mi ero informato, letto su internet a più non posso su come funzionavano questi treni a vapore che percorrono 9000 km fino al pacifico..ecco che, dopo aver ovviamente sbagliato scompartimento, trovo il mio rifugio: sono in Kupe, cioè cabina di seconda classe a 4 posti ma siamo solo in due; io, sbatacchio ovunque maledicendo la mia schiena che sembra scricchiolare, lui, gessato, pettinato, rasato, e impomatato ma almeno con una faccia distrutta, si cambia, magliettina oxford university, e bermuda sopra il ginocchio, sistema i suoi vestiti come un maniaco. Io lo guardo, un po' a disagio ostento disinvoltura e cerco di imitarlo. La nostra kupe è fantastisca, più pulita della camera mia dopo il passaggio del filippino, tazze sul tavolino e televisore piatto, penso: fika sta transiberiana.


Ho avuto la fortuna che i tipi a cui avevo fregato la cabina dopo 5 minuti di viaggio si sono presentati da me dicendo: vuoi giocare..? "Ma de che.. " penso, mi sono ritrovato a fare una specie di assassino e commissario in 8 nella cabina affianco stretto tra i tatari..sisi i tatari, e chi so sti tatari.. Scopro che sono una regione semi autonoma della Russia, semi perchè essendo la regione più ricca di tutta la russia che è davvero gigante, ovviamente vorrebbero l' indipendenza, ma col cacchio che gliela danno! hanno gas, petrolio, e sono per più della metà musulmani.. ma non lo dimostrano tanto.

mercoledì 16 giugno 2010

MOCKBA

Bo? io non c'ho capito niente.. al primo impatto odi i russi, biondini slavati, senza peli, co quei capelli che non capisci se già li hanno persi o sono proprio così, gli uomini tutti alti e grossi, un po' panzoni o un po' palestrati che si aggirano con canotte improbabili che neanche i coatti in palestra, forse quelli toscani si.. dicevo, si aggirano incanottati abbracciando ragazzette, donne, fighe e strafighe vestite o da cerimonia o da cubiste, cioè: superminigonna , magliettina scollata e dei tacchi che neanche al Nazareno nell' ora di punta..Immaginate.
Ora che siete tornati, ricomincio con Mosca. Sono al 14° piano di un casermone in tipico stile sovietico, mi ricorda qualcosa..giustamente, penso a Berlino e a quando con Biro appena arrivati abbiamo visto questo enorme grigio che incombeva sulle stradone a 6 corsie. Mosca è Berlino est, almeno nel mio quartiere, Belorusky o Beloruscaya, ancora non ho capito come si dice. La cosa strana è che di sotto ci sono macchine che da noi si vedono nei bei quartieri, allora pensi: ma so strani sti russi, c'hanno le belle macchine, le belle donne e vivono in palazzoni di una tristezza dell' est. Il palazzo puzza e si apre co un codice come quelli che noi abbiamo sul citofono; mmm penso, mazza che merda! l' ascensore cigola e traballa, la camera del mio appartamento è arredata stile casa di nonna, mobili di legno vecchi ma lucidati, elettrodomestici vecchi ma funzionanti e ovviamente balcone chiuso con tutte finestre, bè d' inverno si gela. Mi guardo intorno e vedo che più o meno tutti i palazzi sono cosi' ma non al centro nè nei quartieri più moderni, lì sono bellini, più bassi e con le facciate decorate tutte originalmente allo stesso modo..falce e martello, a me piace, imponente e passato. Già perchè pare che nessuno si ricorda che lì c'era il comunismo, ci sono le stesse macchine che vedi a viale Parioli o a Porto Rotondo solo che sono: vetri scuri, ribassate, marmittoni, cerchi glassati, stereo a palla, e scendono in canotta..mah! Ormai pensano solo ai soldi, anzi ormai pensano a far vedere che ce n'hanno tanti. Pero', Piazza Rossa è una ficata, per fare il giro esterno ci metti un' ora, minchia! bè se pensi che io sto a 3 fermate di metro..va bè vado a piedi! 5 km interminabili di strada a sei corsie.. qui è tutto grande, palazzi grandi, macchine grandi (tranne la ziguly), strade grandissime, tette grandi, spazi enormi, pero' all'una tutti a letto. E' si prechè qui i locali o chiudono presto o fanno h24..che pezza. Gorky Park, quello che io conosco per Wind of Change degli Scorpions ma che dovrei conoscere per il film..dicono, è un po' una delusione, in fondo è un luna park, chissà che mi credevo; però all'uscita sulle rive della Moscova circa 200 persone si lasciano andare al tipico ballo russo..stile liscio e un po' acrobatico (complimenti per la descrizione tecnica) ma con qualsiasi musica..loro tutto uguale fanno, da YeeeeYeeebabe! U! A! al liscio vero, dai Queen alla salsa, il tutto ballando salsa per l' appunto. Io mi so ammazzato dalle risate. 2 cose mi sono piaciute davvero di Mosca, la Lada Ziguly 1600 che mi vorrei comprare e portare a Roma ma che penso sia impossibile da immatricolare, le coppie che ballano sulla Moscova, le supergnocche in shortssss che ti superano a passo svelto ma senza guardarti, San Basilio mi dimenticavo! praticamente la casa di zucchero di Hansel e Gretel, bellissima, e poi? la Metro, che senza cartina do vai ma colla cartina vai dapertutto. insomma forse sono più di due, in fondo è davvero bella, solo troppi poliziotti, e il caviale costa troppo.. ahhhh! i cessi pubblici!! andate a Mosca va.. ;)