venerdì 24 settembre 2010

CHUNGKING MANSION

L' aereo piu' pazzo del mondo, quel maledetto aereo della DRAGON AIR
che col suo pranzo avvelenato mi ha costretto a tre giorni di
sofferenze si sta abbassando sull' oceano bo, pacifico? -ATTERRIAMO?
MMM..- intorno a noi solo mare e microisolette sparse qua' e la' senza
segni di vita ma lui va giu', lento plana verso l'acqua mentre io
stringo il bracciolo e penso -SCENDERA' LA MASCHERA? QUAL'E' IL
SEGNALE..DOV'E' IL MIO SALVAGENTE..- fisso il mare e gia' lo vedo
dentro la calotta con la gente che impazzisce e io che cerco di
scattare la foto della vita.. chiudo gli occhi un attimo e -STUMP!- un
rimbalzo e poi un'altro e..una lingua d'asfalto in mezzo all'acqua!
-MA CHI CAZZO E' LO STRONZO CHE HA PROGGETTATO STA PISTA..-
Per uno come me che non ha mai visto i grattacieli camminare per
HongKong e' davvero fichissimo, si perchè non sono come quelli brutti
e grigi di pechino, no! qui il quartiere finanziario (l'isola) dove
vivono gli expat è strafichissimo con palazzoni a specchi che
sparanoflesciano luce nel cielo e lampeggiano come un lunapark,
cavalcavia per umani che si intersecano tra le strade consumate dai
bus a due piani e dai taxi giallo rossi, un brulicare di gente di
tutti i generi sfocia dalle grandi metro che incredibilmente passano
ogni tre minuti: imbattibili. Camminando per Nathan Road ossia la
strada principale della penisola si susseguono centri commerciali e
gioieii..gio, gio-iie-iieri..orafi, centri massaggi molto dotati e
poco qualificati, ristoranti e albergoni, poi, c'è lui: al 34-36 di
Nathan Road c'è uno sgrattacielo grigiotopo scrostato come il muro
muffo della cantina di nonno, diciassette piani di immigrazione
clandestina mi aspettano all' entrata calpestandosi per darmi il
biglietto della loro guesthouse. Indiani larghi, pakistani bassi,
senegalesi enormi, nigeriane culone, sik turbantati,
marocchini..hashish hashish..che fanno la stessa cosa in tutto il
mondo. ChunKing Mansion è l' HongKong che non mi aspettavo, nei primi
due piani tutti si danno un gran da fare con i loro negozzietti di
cellulari e mcchine fotografiche, anelli e orologi d'oro cosi' finti
che anche loro lo sanno e ti dicono -COPY WATCH? ROLEX?- La pakistana
con la lavanderia, l'indiano dei dvd, gli arabi per i cellulari, e poi
ristorantini indopiccantissimi, societa' solo export che impacchettano
tutto il giorno, e tutto e' alimentato da chilometri di fasci di cavi
elettrici scoperti che penzolano in ogni dove anche sotto la pioggia.
Ci rimani un po' male quando dalla Cina ti aspetti zero e trovi
ostelli a quattro euro a notte con il bagno in camera strapuliti e
organizzati che si fanno in quattro per aiutarti e qui..gli altri
quindici piani? guesthouse, solo ostelli minuscoli di tutti i prezzi,
tranne per gli occidentali ovviamente che pagano 25 euro per una
camera di 5 metri quadri tutta completamente piastrellata con vista
cortile interno strabboccante di mondezza. La cosa piu' simpatica.. i
televisori che mostrano gli scaccolamenti vari degli indigeni ripresi
in ascensore, almeno mentre fai la fila ammazzi il tempo data la loro
velocità verticale di 10 metri al minuto; la cosa piu' antipatica..il
prezzo!

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