martedì 31 agosto 2010

LO SQUARAUS

-QUESTA E' LA CINA CHE MI ASPETTAVO!- Fichissimo, un paesino quadrato di due chilometri quadrati e mezzo con casette al massimo di un piano
piu' mansarda, cortili e tetti pagodosi alla lanterne rosse, carretti stracarichi di sacchi con vecchini affaticati al posto dei muli, forni a carbone in casa e fuori dove piccoli ristoranti, o meglio bettole
sulla strada, servono ravioli espressi di porco (i miei strabuoni un
piattone 20 soldi..prezzo da turista..) che mangio insieme ad un
vecchietto senza denti, spaghetti di riso in zuppa e non, risi vari
con polli e manzi, arrosticini e foglie di vite ripiene di carne o
tofu. Il primo giorno passa senza meta ma alla ricerca di un qualcosa
che mi porti ancora piu' indietro nel tempo anche se i cinesini pare
che mi riconoscano come fossi una star e mi vengono incontro per le
solite foto..

Nelle due strade fracassose che dividono il paese in
quattro e collegano le rispettive porte nord sud ed est ovest orde di
turisti perlopiu' asiatici si spostano come greggi seguendo la
bandierina in cima al gruppo, un susseguirsi di ristoranti e
negozietti di cianfrusaglie vanificano il mio desiderio di tornare
alla dinastia Ming, ancora di più quei tassisti sulle apette che
-Péééé Péééé!!- -MA CHE FAI CHETTE SONI!- sfrecciano nelle viuzze strombazzando il clacson anche a strada deserta; al di fuori dell'incrocio del male, Pingyao è però un dolce paesino ben conservato con vecchini sui marciapiedi che giocano a scacchi cinesi, botteghe di artigiani e micronegozi di frutta e verdura, case antiche con cortili abitate da grandi famiglie e bambini sporchi che giocano nella terra; camminare sulle desolate mura di cinta offre poi una panoramica di

tutta la cittadina fumosa e grigiastra offrendomi la possibilità di
vedere i tipici bagni a cielo aperto della maggior parte delle case
appena sotto di me.. Insomma Pingyao è il paesino dove ti
aspetteresti di incontrare antichi maestri shaolin che volteggiano in
aria al rallentatore saltando dal kung fu al tai chi, in cui calvi
anziani dalla lunga treccia spostano la tazza del tè col pensiero e
quelli con i baffetti alla fifì dispensano proverbi sibillini. E'
anche, con grande stupore, la patria delle DE FONSECA, almeno non
proprio loro, ma è pieno di ciabattini che tagliano, cuciono e
incollano una miriade di scarpette simbolo incontrastato della città,
le portano tutti..io preso da una attaco di braccine corte non ho
incoraggiato l' artigianato locale con l' autoscusa dello zaino troppo pieno..

Per ora, Pingyao e' anche la citta' ufficiale dello squaraus tour
2010..dopo una succulenta cenetta a base di tipici peperoncini conditi
con spaghetti e peperoni un' esplosione in stile LISTERINE mi ha
sconquassato lo stomaco costringendomi ad una repentina ritirata con
il classico passo della marcia.. Dopo tre giorni passati tra le fiamme
de lo inferno ho rivisto la luce.

3 commenti:

  1. In effetti non ti eri informato adeguatamente prima di partire....Pingyao è una delle canditate ufficiale per le prossime olimpiadi dello squaraus....e come vedo mantiene le promesse!!!!
    L'effetto LISTERINE?!?!?....ammazza....me dispiace!!! Spero che ora vada meglio...nel frattempo occhio ai baffetti alla fifi!!!
    Daje!!!

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  2. oddio l'effetto listerine lo conosco anche io!!!! uhahuahua!!! bè ste olimpiadi tocca vincerle, mica ci staremo allenando per niente!?

    cmq fighe le foto, hai già incontrato Daniel San??? ops, quello è il giappone, pardon! vabbè, l'importante è che stai bene e che te la godi, squaraus o meno! un mega abbraccio andy, qui iniziamo ad organizzarci per Capodanno ad Hong kong!!! uhauah!!! starring? tutti noi riuniti!!! altro che boldi e de sica!!!!
    ciaoooo

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  3. E facci vedere una foto tua ogni tanto! Non siamo ancora sicuri se quello che scrive sei tu o un tuo kidnapper!

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